Ferite bianche

Un dolore invisibile che lascia cicatrici. Questo in sintesi è il tema della silloge di Marta Paoloantonio che entra a far parte della famiglia PlaceBook Publishing & Writer Agency. Nata e cresciuta a San Donà di Piave nel 1990, originaria di Sulmona, Abruzzo, Marta Paolantonio si è laureata in Filosofia a Padova ed ha iniziato a scrivere da bambina. Ha partecipato a diversi reading e progetti poetici al femminile. Tra le sue passioni ci sono la Natura, il canto e il disegno. Proponiamo ai lettori la sua intervista.

Da quando è nata in te la passione per la poesia?

La passione per la poesia nasce in me da bambina. Ho iniziato con Popotus, diventato poi inserto dell’Avvenire, un volumetto di poesie per bambini che ho adorato e consumato. Avrò avuto 10 anni. E’ nata così in me la passione per la lettura e, conseguentemente, per la scrittura.

Ti ispiri a qualche autore?

Quando scrivo mi ispiro ad alcuni autori che sono stati fondamentali per la mia crescita: Rimbaud, Bukowski e Rilke.

E cosa ispira te e ti tuoi versi?

Ciò che mi ispira di più è la necessità di comunicare uno stato d’animo agli altri; il trasmettere l’emozione da me provata in un determinato momento attraverso l’uso dei versi. E’ un’operazione di traduzione unica che mi regala gioia e soddisfazione.

Come hai scelto il titolo della tua silloge?

Il titolo della mia silloge, Ferite Bianche, mi è stata suggerita dal mio editore Fabio Pedrazzi insieme ad Alberto Barina dopo la lettura dei miei versi. Mi è piaciuto subito perché mi ha trassmesso l’idea di parlare di un dolore invisibile, che lascia cicatrici e che per ciò rimane nel tempo; ma da cui ci si può emancipare.

I tuoi versi si animano di immagini e di concetti, è una scelta precisa e se sì, ce la spieghi?

Si, è una scelta precisa. Durante l’università (ho studiato filosofia all’università di Padova) ho avuto modo di seguire un corso di Teoria della Letteratura col professore Adone Brandalise, un luminare nel suo campo, che mi ha insegnato come diverse discipline siano in realtà intrecciate tra loro. Per questo la poesia per me è in grado di parlare anche rimandando alla filosofia, e viceversa.

Quanto è importante la poesia per il mondo?

Penso che la poesia sia importantissima per il mondo perché crea un senso di comunanza, di amicizia e di pace in un mondo devastato dal dolore della guerra.

E oggi ha ancora senso a tuo giudizio scrivere poesie?

Oggi più che mai abbiamo bisogno di poesia.

Non pensi ci siano troppi libri per pochi lettori, soprattutto se parliamo di poesia?

No. Penso che una sola persona sia in grado di leggere più libri in una sola volta e che sia in grado di spaziare da una disciplina ad un’altra, tempo permettendo. E’ solo una questione di allenamento.

Hai partecipato a progetti poetici al femminile, secondo te nella scrittura c’è una voce femminile e una maschile?

Ogni individuo ha in sé una parte espressione del maschile ed una del femminile, ma in quanto donna ritengo importante il valore della sorellanza.

Come promuoverai il tuo libro?

Promuoverò il mio libro attraverso reading, incontri letterari e musicali, nella speranza di coinvolgere altri poeti e scrittori (e non solo).

Stai già scrivendo qualcosa di nuovo?

Al momento mi sto dedicando alla promozione di “Ferite Bianche” a tempo pieno.

Desideri da realizzare?

Far conoscere le mie poesie a più persone possibili, nella speranza che vengano apprezzate.

Bianca Folino