Filosofia a misura di bambino

Si initolano “Fiabesofia” 1 e 2 i libri di Alessandra Sannino rivolti ai bambini ed editi dalla PlaceBook Publishing & Writer Agency. Alessandra Sannino è nata ad Alghero nel 1983. Vive a Porto Torres, ha quarant’anni ed è una docente di filosofia e storia presso il Liceo della sua città. Crede fermamente che il pensiero e quindi la filosofia siano il primo passo verso quella consapevolezza che porta alla libertà. Ed è convinta che tutto questo possa essere spiegato ai più piccoli in termini pratici in modo che possano riconoscere le loro prime esperienze. L’abbiamo intervistata per i lettori di Kukaos.

Presentati ai lettori, chi è Alessandra Sannino?

Sono una docente di storia e filosofia, ho 40 anni e vivo a Porto Torres. Dopo la laurea in filosofia, ho deciso di approfondire il mio percorso di studi con una laurea in scienze dell’educazione e una laurea in lettere e filologia moderna.

Sono socia di due associazioni di volontariato, l’associazione di clownterapia di Sassari e l’associazione di sport terapia di Porto Torres che si occupa di preparare alle gare di atletica ragazzi con disabilità.

Amo gli animali, il mio mare turritano e ho una splendida bambina di 8 anni.

Perchè hai deciso di scrivere questi due libri?

“Fiabesofia 1, racconti di filosofia antica per bambini” nasce nel periodo del lockdown ed è un’idea che avevo in mente da tempo: cercare un collegamento tra la filosofia e i bambini o, meglio, individuare una strada per abituarli al metodo filosofico. Preparare il terreno allo studio della storia della filosofia è uno degli obiettivi, così come condurre i bambini alla riflessione e dare loro la possibilità di ragionare sulle astrazioni che iniziano a sperimentare nella quotidianità. “Fiabesofia 2, racconti di filosofia medievale” è stata una sfida, tentare di avvicinare i bambini alla trascendenza, proponendo il divino nella sua forma più generale, come altro da sé e cercando quindi di uscire dalle religioni positive. I bambini, attraverso queste fiabe, possono trovare il loro punto di contatto con ciò che noi chiamiamo Dio, sollevando un ponte tra finito e infinito.

E come hai scelto il titolo?

Volevo che il titolo rimandasse al termine “filosofia” e far capire al contempo che si trattava di fiabe; quindi ho giocato con le parole inserendo subito il termine “fiabe” agganciato al termine “sofia” che in greco vuol dire “sapienza”, creando così una parola che anche come suono si avvicina alla parola “filosofia”.

Pensi che la filosofia possa essere utile anche ai bambini piccoli?

Sì, ovviamente veicolata in modo che possano ritrovarla nel loro agire quotidiano, quando ad esempio si interrogano sul comportamento di un amico o iniziano a prendere le loro piccole e grandi decisioni (etica), quando scelgono cosa indossare o come rapportarsi agli altri da un punto di vista estetico (estetica), fino alle domande cosiddette esistenziali che iniziano a porsi: cosa c’è all’origine di tutto, da dove veniamo, cosa c’è alla base della realtà (teoretica). D’altronde, come diceva Epicuro “né il giovane indugi a filosofare, né il vecchio di filosofare sia stanco”.

Però tu sei una docente delle superiori…

Sì, insegno storia e filosofia all’istituto d’istruzione superiore “Paglietti” nella mia città, Porto Torres. Lavorando con gli adolescenti mi rendo conto di quanto sia indispensabile aver fatto nell’infanzia esercizio di riflessione e di quanto sia prezioso aver già sviluppato un pensiero critico per sostenere e rafforzare gli apprendimenti liceali, non solo di storia e filosofia ma relativi a tutte le discipline.

Proprio perchè ti rivolgi ai più piccoli, hai provato a presentare questi libri in qualche scuola di primo grado e s e sì che riscontro hai avuto?

Sì ho presentato il libro “Fiabesofia 1, racconti di filosofia antica” in una scuola primaria di Porto Torres, proponendo un piccolo laboratorio di filosofia che comprendeva anche attività e “creazioni filosofiche”. Attualmente sto sviluppando un progetto dal titolo “Fiabesofia itinerante” che ho strutturato durante i mesi invernali. Si tratta di un percorso all’interno del quale i bambini proveranno a conoscere, capire ma soprattutto a riflettere su alcune tematiche filosofiche. In particolare si lavora con modalità induttiva, partendo dalla lettura delle fiabe e dei concetti proposti per poi andare a sviluppare esperienze concrete (giochi, simulazioni, lavoretti), riflessioni su (come ti sei sentito nel gioco? come si sente secondo te X?). I bambini sono perciò aiutati a mettersi nei panni dei filosofi proposti sia a livello cognitivo (attraverso il conoscere) che emotivo (attraverso il provare su sé stessi e, conseguentemente, empatizzare).

E con gli adulti credi che la filosofia, oggi, possa essere una chiave di accesso alla consapevolezza?

Si tratta di un’impresa coraggiosa, non sempre è facile aprirsi alla consapevolezza, come direbbe Schopenhauer la conoscenza genera sofferenza, ma credo che sia una sofferenza necessaria perché è solo nella consapevolezza che si accede alla libertà. La filosofia è lo strumento che permette l’accesso alla consapevolezza.

Parlando di filosofia, quanto il pensiero a tuo giudizio è fondamentale per la specie umana?

Il pensiero è fondamentale perché conduce all’esercizio del dubbio e solo grazie al dubbio si diventa liberi e s’intraprende il cammino verso la verità.

Ci sarĂ  un seguito a questi libri?

Sì, ho l’idea di chiudere la trilogia con “Fiabesofia 3, racconti di filosofia moderna e contemporanea” . Ci sarà un’ulteriore evoluzione. Si partirà dalla dimensione etica e morale. Piccola anticipazione: uno dei protagonisti sarà Immanuel Kant, di cui riprenderò il concetto cardine della Critica della Ragion Pratica. Il dovere morale come imperativo categorico.

Hai qualche desiderio da realizzare?

Mi piacerebbe mettere in scena “Fiabesofia”, attraverso la creazione di uno spettacolo teatrale che possa raccontare la storia dei più grandi filosofi del passato, magari partendo dalla lettura delle mie fiabe.

Bianca Folino