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Una buona notizia che è una vittoria su molti fronti. Stiamo parlando della più importante legge sul ripristino degli ecosistemi approvata dal Parlamento europeo a fine febbraio. Si chiama Nature restoration perchè si tratta di una legge sulla reale ricostruzione dei vari ecosistemi del territorio. Gli obiettivi sono quelli di ripristinare il 20 per cento delle aree marine e terrestri entro il 2030 e gli altri ecosistemi danneggiati entro il 2050.

Finalmente l’Europa prende posizione in modo chiaro sulla questione. Tutti gli Stati membri dovranno ricostituire il 30 per cento degli habitat di foreste, paludi, fiumi, praterie, laghi e foreste marine, cioè quelle di coralli. Le condizioni di queste zone dovranno passare da “degradate” a “buone”. La percentuale di recupero dovrà raggiungere poi il 60 per cento, quindi raddoppiare entro il 2024 e il 90 per cento entro il 2050.

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E visto che l’80 per cento degli habitat europei è considerato degradato, questa legge è un passo fonadmentale per la cura del nostro Pianeta. E soprattutto per l’impegno che gli Stati dovranno assumersi in proposito. Uno sguardo alle date ci fa capire quanto questa legge approvata abbia a che fare con il clima, visto che sono le stesse riportate anche dal Protocollo di Parigi per la decarbonizzaizone fossile del territorio.

La legge prende in considerazione diversi tipi di zone, da quelle marine, alle aree urbane, dai fiumi ai laghi dalle foreste alle zone umide, queste ultime fondamentali per ridurre le emissioni di Co2. Il degrado delle zone umide il più delle volte è dovuto alle attività agricole.

Questa legge è fondamentale nell’affrontare i cambiamenti climatici, ecco perchè il ripristino degli habitat non è fine a se stesso ma guarda al futuro del nostro pianeta e alla nostra stessa sopravvivenza. Assicurare gli ecosistemi nella loro integrità equivale ad assicurare la vita della nostra specie per le generazioni a venire.

Redazione