Una pietra tutta al femminile

Tradizionalmente la pietra di luna è associata al riequilibrio delle energie femminili. Viene chiamata anche adularia ed è una pietra lavica, il suo sistema cristallino è monoclino. Appartiene alla famiglia dei feldspati come l’ossidiana. Semitrasparente e translucida, presenta un colore variabile, dal blu con riflessi chiari, al bianco e al grigio perla con una lucentezza argentea che richiama il chiarore lunare, ma può essere anche bruna. Questo particolare effetto è chiamato adularescenza.

In cristalloterapia è ampiamente usata e come richiama il nome, è associata alla luna e alle energie al femminile della grande madre. I popoli antichi le attribuivano molte proprietà, tra le quali quella di favorire i naviganti e proteggerli dalle tempeste. In varie parti del mondo è considerata una pietra portafortuna, in India viene indossata solo su stoffe tinte di giallo, che è il colore sacro, inoltre viene regalata alle donne in occasione delle nozze. È facile reperirla e ha un costo contenuto, quella in commercio proviene dallo Sri Lanka e dal Myanmar. È considerata una delle pietre migliori per combattere l’insonnia, non a caso in cristalloterapia viene usata per bilanciare i cicli ormonali e sedare il turbinio della mente. È spesso usata per aumentare la fertilità femminile e sistemare i disturbi alimentari: anoressia, bulimia, iperfagia (fame nervosa).

Ha il potere di equilibrare l’energia femminile e di calmare quella maschile, aumentando l’aspetto intuitivo spesso schiacciato da quello razionale. La luna notoriamente rappresenta la metà femminea, per questo aiuta gli uomini a comprendere la loro parte femminile e a facilitare i rapporti con la donna al loro fianco. Se a indossarla è una donna migliorerà il suo lato intuitivo e chiaroveggente. È associata all’elemento acqua, quindi alla sfera delle emozioni: amore, guarigione, compassione, riconciliazione. Entra in vibrazione col secondo chakra, addome e col settimo, il chakra della corona e quindi al centro spirituale. Ma dona equilibrio e toglie negatività anche agli altri chakra. La pietra di luna è di frequente utilizzata anche in astrologia. Si dice che sia una pietra adatta a chi si mette in viaggio per mare, ma può trattarsi anche di un altro tipo di viaggio, quello interiore. Protegge la salute in generale e aiuta i nuovi progetti lavorativi legati alla creatività e all’ espressione di sé. A livello fisico è collegata a fegato, pancreas, milza e stomaco e, più in generale, a tutto l’apparato digestivo e linfatico. Esercita un’ azione lenitiva sui problemi dell’apparato femminile, armonizza il ciclo e attenua i dolori mestruali. È consigliata anche per i problemi legati alla menopausa. A livello psichico è la pietra della speranza e della purezza. Mitiga gli impulsi aggressivi e migliora il rapporto con la madre, liberando dai conflitti familiari.

Per ottenere i migliori effetti, si consiglia di portare sempre la pietra con sé a stretto contatto con la pelle, a livello del cuore per favorire l’espressione delle emozioni e accentuare l’intuizione, a livello della zona addominale per la soluzione dei conflitti interiori e i problemi con la femminilità. Poiché sollecita l’introspezione è indicata per la meditazione. Si pulisce ponendola in una bacinella d’ acqua per una o due ore, si carica ponendola alla luce della luna piena o crescente. Era collegata alla dea Diana per i romani, sacra a Selene dea greca della luna e a Nyx dea greca della notte. Per i Sioux era sacra a Hanwi, che significa “sole anche di notte” e proteggeva dagli spiriti maligni.

Quale miglior pietra di questa, dunque, per festeggiare la femminilità? Se non sapete cosa regalare a una donna pensate alla pietra di luna. Sarà un successo.

Sonia Filippi