I ricchi e la crisi climatica

Può sembrare un luogo comune ma non lo è. Le persone, le aziende e i paesi più ricchi sono responsabili di un enorme carico di emissioni di CO2 e a farne le spese sono le persone che vivono in povertà. Questi ultimi sperimentano sulla propria pelle gli effetti di quell’inquinamento che sta portando il nostro pianeta allo stato distruttivo in cui versa da anni ormai.

Questa sintentica immagine ci arriva dall’analisi condotta dalla organizzazione non governativa Oxfam e dal Sei (Stockholm environment institute) che è stato diffuso alla partenza della Cop28 di Dubai che è in corso proprio in questi giorni.

I dati riportati dall’analisi sono chiari e dicono che nel 2019 l’1 per cento più ricco della popolazione mondiale è responsabile di una quota di emissioni di CO2 pari a quella prodotta da 5 miliardi di persone, ossia il 66 per cento della popolazione mondiale, potremmo anche dire due terzi dell’umanità. Un livello di disuguaglianza mai raggiunto prima.

Quell’1 per cento incrimnato è composto da 77 milioni di persone e queste sono responsabili del 16 per cento delle emissioni globali derivanti dai consumi. Una quota che supera le emissioni prodotti dalle auto in circolazione e dai mezzi di trasporto su strada. Sempre nel 2019, in Italia, il 10 per cento più ricco della popolazione emetteva il 36 per cento di più rispetto al 50 per cento più povero. I dati fotografano una situazione di sbilanciamento totale, aggravata dalla considerazione che chi fa parte dell’1 per cento più ricco inquina in media in un anno quanto inquinerebbe in mille e 500 anni una persona appartenente al restante 99 per cento dell’umanità.

Questo equivale a dire che ogni anno, le emissioni dei ricchi annullano gli sforzi delle turbine eoliche impiegate per ridurre le emissioni, che sono quasi un milioni. Se facciamo una proiezione futura potremo dire che nel 2030, anno di confine stabilito dal Protocollo di Parigi per evitare che le emissioni creino danni talmente permanenti dal decretare l’estinzione della specie umana, le emissioni dell’1 per cento più ricco saranno 22 volte superiori rispetto a quanto previsto dal Protocollo parigino. In queste condizioni sarà piuttosto difficile contenere l’aumento delle temperature entro il grado e mezzo in più. Urgono quindi azioni urgenti e concrete per contrastare il grado di inquinamento che sta consumando il nostro pianeta e che se non verrà ridotto ci porterà ad una probabile estinzione.

Redazione