Il cercatore di alleli

Torna Toni Pendove per la gioia dei lettori e del suo autore Antonio Colombo che è alla sua seconda pubblicazione targata PlaceBook Publishing & Writer Agency. “Il cercatore di alleli” è il titolo del nuovo romanzo di Colombo che è partito dalla poesia per continuare a coltivare la sua passione per la scrittura nella prosa. Lo abbiamo intervistato per i lettori di Kukaos.

Torni ai lettori con il personaggio di Toni Pendove?

Il “Cercatore di Alleli” è il romanzo precedente a “Toni Pendove – L’Algoritmo” che sviluppa un personaggio diverso e, nella parte finale, crea il link col romanzo successivo.

Cosa pensi della tecnologia?

La tecnologia ci ha fatto fare passi da gigante nella comprensione del mondo e di noi stessi, ma va gestita nel modo corretto e deve essere a beneficio di tutti.

In questo libro metti in risalto la differenza tra tecnologia e Umanità…

La gamma delle intelligenze che attualmente conosciamo è probabilmente molto più estesa di quanto finora abbiamo potuto ipotizzare.

Macchine «computazionalmente» molto piĂą intelligenti di noi nella raccolta e nell’analisi di informazioni in tempo reale e dotate di sensori in grado di rilevare grandezze, radiazioni, fenomeni, ecc. a noi ancora sconosciuti finiranno con l’esplorare questa gamma in modi che non possiamo prevedere. Sistemi di questo tipo potrebbero diventare oracoli dal responso infallibile e imperscrutabile di cui fidarsi ciecamente. Per evitare questo pericolo la decisione finale deve rimanere quella umana, che considera molteplici fattori e implicazioni ben oltre il mero calcolo algoritmico.

Non pensi che la tecnologia possa esserci utile?

La tecnologia è molto utile, ma bisogna evitare che l’abuso umano della tecnologia porti alla ribalta nuovi pericoli difficili da prevedere e da evitare. In un ordine economico teso a uno sfrenato neoliberismo l’uso inappropriato della tecnologia può produrre una disparità di ricchezze senza precedenti.

Qual’è a tuo giudizio un uso appropriato della tecnologia?

La tecnologia deve essere al servizio di tutta l’umanità e non dominio di pochi che, investendo enormi quantità di denaro, ne fanno l’uso che ritengono più opportuno; perché questo accada è necessario che vi sia un governo globale in grado di normarla (cosa oggi per lo più assente).

E dell’Intelligenza artificiale cosa pensi?

Concordo con Roger Penrose che ritiene che IA sia un termine improprio poiché «nessuno dei dispositivi di ciò che chiamiamo IA si auto-comprende; la comprensione richiede infatti consapevolezza e la consapevolezza, a sua volta, si fonda sulla coscienza»

Gli algoritmi di previsione statistica sembrano creare una autentica rappresentazione del mondo, ma la IA possiede e riflette i pregiudizi dichil’ha sviluppata e la alimenta (essenzialmente uomo bianco occidentale).

Questa storia vuole essere un’allegoria dei tempi che viviamo?

Si, è un’allegoria dei tempi odierni che vorrebbe spronare il lettore ad una maggior consapevolezza verso le sfide che ci attendono, nel racconto c’è un continuo ossimoro fra il caldo dell’uomo e il freddo della tecnologia teso a stimolare l’uso consapevole e corretto della tecnologia.

Che messaggio vorresti arrivasse ai lettori?

Quello di Stephen Hawking «Potremmo essere in grado di sradicare povertĂ  e malattie, ma se non ci prepariamo a gestirla, l’intelligenza artificiale potrebbe essere il peggior evento della storia della nostra civiltà»

Come promuoverai questo libro?

Con qualche serata di presentazione, non amo i social anche se sono un mezzo formidabile di promozione. Vorrei essere letto, ma non cerco il successo perché il successo è come l’ombra… più l’insegui più scappa.

Ci sarĂ  un seguito a questa storia o scriverai qualcosa di nuovo?

Ho molte idee per la testa, sto impostando una nuova storia che ha radici nel presente e sviluppi nel prossimo futuro.

Bianca Folino