Il fuoco freddo

“Il fuoco freddo” si intitola così la raccolta di racconti di Walter Di Fiore che entra a far parte della famiglia della Placebook Publishing & Writer Agency. Di Fiore, classe 1985, è un giornalista campano freelancer che nel 2010 si è laureato in Filosofia e Comunicazione e l’anno successivo ha frequentato un corso discrittura Noir per cinema e spettacolo. Nel 2013 ha conseguito il master in Giornalismo e attualmente è anche business partner della start up innovativa DemetraLife srl che opera nel settore sport, salute e benessere. Lo abbiamo intervistato per I lettori di Kukaos.

Raccontaci qualcosa di te, chi è Walter Di Fiore?

Bella domanda. Sono socio di una start up innovativa per il settore sport, salute e benessere (Demetra Life Srl) e sono consulente per una società che si occupa di efficientamento energetico, parliamo dunque di energie rinnovabili. In passato mi sono occupato anche della direzione artistica di alcune strutture di intrattenimento nel settore degli eventi e inoltre sono giornalista pubblicista dal 2015. Quindi mi considero un libero professionista poliedrico. Sono una persona molto dinamica penso si noti!

Com’è nata l’idea di questo libro?

L’idea del libro l’avevo in cantiere già da qualche anno, tuttavia non sono mai riuscito a trovare il tempo per organizzare questo progetto per via dei vari impegni lavorativi. Cosa che invece sono riuscito a fare durante il primo lockdown del 2020. Sono riuscito finalmente a concentrarmi su questo progetto e grazie alla Placebook sono riuscito a portarlo avanti e a pubblicarlo a settembre 2021.

In questo testo hai sperimentato diversi generi, dall’Horror al genere drammatico, è stata una scelta precisa?

Si avevo in mente più personaggi e più tipologie di storie da voler raccontare. Così ho scelto di fare 4 racconti di 4 generi differenti.

E perchè scegliere generi diversi?

Essendo il mio primo libro che pubblico è stata quasi una sfida per me. Spingermi oltre per vedere cosa ero capace di fare non solo scrivendo racconti noir o thriller, ma appunto cimentandomi in altri generi narrativi. Inoltre mi piaceva questa idea di dare più scelte di lettura al lettore e ogni volta che qualcuno mi dice che ha finito di leggere il mio libro chiedo: “Ah bene e quale ti è piaciuto di più?”. E’ importante avere l’opinione esterna delle persone positiva o negativa che sia, ti fa prendere più consapevolezza di come stai procedendo durante un determinato percorso.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Nel lontano 1995 ero alle scuole elementari e la maestra ci diede come compito di realizzare un giornale personalizzato. All’epoca ero già appassionato di calcio e quindi realizzai un breve giornale con tutte notizie sportive. Mi ricordo mi divertii tantissimo a ritagliare le immagini dei calciatori che presi dai quotidiani sportivi per poi incollarle sulle pagine degli articoli realizzati da me. Quella prima esperienza “amatoriale” mi fece appassionare molto alla scrittura ed è proprio grazie a questa che poi successivamente mi appassionai al mondo del giornalismo.

Hai un passato giornalistico, ti è servito per scrivere questi racconti?

La scrittura giornalistica è molto differente dalla scrittura creativa per testi narrativi. Infatti ho dovuto studiare dei testi inerenti a questo nuovo percorso di scrittura e devo ringraziare degli amici scrittori, ma anche sceneggiatori che mi hanno consigliato dei libri che mi sono stati molto utili.

A quali autori ti ispiri?

L’esperienza fatta alla Scuola di Cinema di Napoli dove ho frequentato un corso di scrittura per cinema e tv mi ha permesso di venire a contatto con tanti scrittori e sceneggiatori di livello. Uno di questi è Maurizio De Giovanni. La sua caratteristica che più mi colpisce è la sua attenta descrizione delle ambientazioni nei suoi romanzi. Quindi direi che è sicuramente lui il mio idolo in questo settore, la mia fonte di ispirazione.

Com’è stata questa esperienza editoriale?

Devo dire che all’inizio ero un po’ spaesato. La professionalità, la gentilezza e la accuratezza del lavoro messo in campo da Fabio Pedrazzi e la Placebook Publishing mi hanno trasmesso sicurezza e tranquillità. Quindi nel complesso devo dire che è stata una bella esperienza soprattutto quando vedi un tuo piccolo sogno nel cassetto realizzarsi materialmente. E’ un qualcosa che auguro di provare a tutti nella vita!

Quale messaggio vorresti che I lettori cogliessero?

Il messaggio che vorrei lasciare alle persone è quello di dare più sfogo alla propria creatività come io faccio con la scrittura. Di sfruttarla in quelle che sono le proprie passioni e i propri sogni, poiché è proprio partendo da un sogno che si realizza ogni grande progetto.

Progetti narrativi futuri?

Il mio prossimo progetto sarà quello di scrivere un romanzo. Quindi stay tuned…

Bianca Folino