La storia della famiglia di Cain Wall è senza dubbio una delle storie più incredibili ancora sconosciute al mondo. Fino al giorno d’oggi non è salita agli onori della cronaca, pur meritando più un occhio di riguardo. Antoinette Harrell è una ricercatrice storica di New Orleans, esperta in casi di peonaggio e schiavitù. Ha scritto alcuni articoli a riguardo della famiglia di Cain Wall, mettendo in risalto come fossero assolutamente ignari dell’abolizione della schiavitù (e anche della guerra civile), tanto che da aver vissuto in schiavitù per buona parte del ‘900.
Va fatta una premessa importante, prima di inoltrarsi più nel dettaglio nel loro caso specifico. Finita la guerra civile nel 1865, molti schiavi degli Stati del Sud sono rimasti a lavorare per i loro padroni, i quali si erano inventati dovessero scontare un debito da ripagare sotto forma di lavoro. Altri ancora avevano deciso di rimanere spontaneamente a lavorare come schiavi, in quanto il futuro da liberi era davvero incerto e difficile (non c’erano di solito possibilità concrete per i neri di farsi strada dopo il 1865).
La storia di Cain Wall, però, nulla ha a che vedere con questi casi di peonaggio, ben noti all’epoca e ancor più al giorno d’oggi. Cain Wall era un free black dello stato del Mississippi (o meglio… credeva di esserlo), viveva tra le terre più desolate del Deep South. I free black, ai tempi della schiavitù, erano i neri che si erano guadagnati la libertà. La cosa incredibile è che però lui non aveva la benché minima idea del fatto che la libertà era un suo sacrosanto diritto, in quanto la schiavitù era stata abolita da anni. Lui, infatti, non era in realtà un free black, in quanto i free black non esistevano ormai da lustri. Un giorno venne ingannato da alcuni bianchi; lui era analfabeta, gli fecero firmare un contratto in cui di fatto si diceva che diventava di nuovo uno schiavo.
E così rimase. La sua famiglia raggiunse la libertà solo negli anni ’60 del ‘900… sì, avete capito bene. Gli anni ’60 del ‘900. Ben cent’anni dopo l’abolizione della schiavitù. Mentre l’America pensava ad espandere l’impero e abbattere del tutto il comunismo, c’erano ancora dei neri sottoposti a schiavitù. A un’ignominiosa schiavitù, ancor più vergognosa pensando a come la famiglia di Cain Wall fosse convinta che tutti i neri in America vivessero la loro stessa situazione. Un fatto davvero incredibile, inaudito, stupefacente, vergognoso, che farebbe senza dubbio accapponare la pelle pure a un fedelissimo repubblicano come John Wayne. Molto più incredibile anche della storia di quel giapponese (Hiroo Onoda) che per anni non sapeva che la seconda guerra mondiale fosse finita… almeno lui era un uomo libero.
La famiglia di Cain Wall viveva incatenata alla servitù, in una terra sperduta del Deep South, come detto, lontana da radio, giornali, televisioni, ecc. E ha avuto anche la sfortuna di essere circondata solo da famiglie di bianchi, gretti, sudisti, che sono riusciti a celare al mondo intero quella storia incredibile, che tanto avrebbe fatto rivoltare nella tomba il compianto presidente Abraham Lincoln. Sì, proprio il caro Abraham, che mosse guerra contro gli Stati Confederati per porre fine alla schiavitù negli Stati Uniti d’America. Ma che cent’anni dopo l’avrebbe ritrovata ancora, come un serpe silente famelico di prede inermi, laggiù nel lontano Deep South, in una terra letteralmente dimenticata da Dio.
Davide Bernardin
Ulteriori informazioni sulla storia incredibile di Cain Wall
https://abcnews.go.com/Nightline/story?id=129007&page=1