Ormai siamo al terzo libro della saga che vede Paul Morigi quale protagonista delle spy-story ambientate a Claino con Osteno. Stiamo parlando degli ultimi libri di Fabio Pedrazzi, anima fondatrice con Claudia Filippini della PlaceBook Publishing & Writer Agency. Da “La casa dell’Inglese” a “Paura della breva” passando per “L’albero delle noci”, il protagonista, Paul Morigi, giornalista investigativo americano che ha deciso di trasferirsi con la moglie sul lago Ceresio si trova invischiato in una serie di indagini che lasciano il lettore con il fiato sospeso. Ma oltre ai personaggi il fil rouge che lega tutte queste storie è proprio il lago e Claino con Osteno, i paesaggi comaschi che a volte sembrano indugiare in ricordi malinconici e che la fanno da padrone in queste storie d’azione che non contrastano affatto con il paesaggio, anzi sembrano amalgamarsi alla perfezione tanto da creare un equilibrio tra la pace che la visione del lago ispira e lo svolgersi della trama avvincente. Ne abbiamo parlato brevemente con l’autore.
Spiegaci cos’è la breva e come hai scelto questo titolo?
La Breva è uno dei venti che si creano sul Lago Ceresio. Nasce in tarda mattinata e scema nel tardo pomeriggio. Perché ho scelto questo titolo? Quando da ragazzo andavo a Osteno e Claino per le vacanze, ne sentivo sempre parlare e l’ho anche vissuta sulla mia pelle. Un pomeriggio, con mio padre andammo verso Porlezza in barca… la piccola barchina azzurra di cui parlo ne La casa dell’Inglese… la Breva divenne forte e si alzarono onde abbastanza grandi… mi ricordo che mio padre mi fece mettere a prua per tenere dritta la barca… la Breva mi entrò comunque nel cuore… è un vento particolare, come particolare è il Lago Ceresio, il più grande lago alpino in Europa.
Mi ricordo che mi mettevo sul pontile di Osteno e ascoltavo la Breva, con i suoi odori e la sua forza.
Claino con Osteno, perché questi luoghi?
Premetto che quando andavo in quei luoghi i due paesi non erano ancora stati accorpati… quindi c’erano Osteno… e Claino. A Osteno mia madre aveva dei parenti… la Lina de La casa dell’Inglese era una sua zia. Anche il palazzetto in piazza, che descrivo sempre nel primo libro della trilogia, era dei parenti di mia mamma: Lina, Linda e Lena. In tempo di guerra mia madre andò sfollata a Osteno… e tante storie me le ha raccontate lei. Negli anni ’70 cominciammo andare in vacanza, di solito a giugno e a settembre io e mio padre. Erano vacanze bellissime e luoghi che ho amato e amo tuttora.
Ci sei più tornato?
A fine anni ’90 mio figlio cominciò ad andare in campeggio, il Camping Darna dei libri, dove i miei genitori avevano una roulotte. Per stargli vicino… nella mia altra vita… prendemmo una casa in affitto a Laino… ma le mie giornate le passavo tra Osteno e Claino.
Nei tre libri l’azione si alterna a un filo di malinconia però…
Malinconia… è vero. Claino con Osteno ha una vena malinconica, ma una malinconia positiva, che ti porta a guardati dentro… posso dire che sono luoghi che portano all’introspezione, almeno per me. A questo punto devo dire una cosa, La casa dell’Inglese non avrebbe dovuto essere un giallo, nelle mie intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere un romanzo dove volevo raccontare le mie emozioni di quel tempo, parlo degli anni ’70. Purtroppo, sono un giallista… e mi sono accorto che avrei potuto trasmettere le stesse emozioni all’interno di una storia gialla. Con l’uscita di quel libro sono accadute cose meravigliose… una su tutte: l’Amelia del libro si è riconosciuta e mi ha fatto contattare dal nipote che ha chiesto una copia con dedica. Una lettrice ha riconosciuto la descrizione della sua casa, dicendomi che, mentre leggeva il libro si vedeva tutte le spie in giardino… fantastico no?
In “Paura della breva” ritorna Alexia, volevi tributarle un commiato?
Sì. Alexia Lèvy-Vroelant è un personaggio che ho amato tantissimo, tanto che le ho dedicato una pentalogia. Ho voluto darle un’ultima vetrina e far conoscere la figlia: Meggy Dettori… Meggy scritto con la “e”… questo perché ho in mente di scrivere la storia di Meggy da grande… ma è cosa ancora in embrione.
Thriller, spy story e gialli, ci racconti perché ami questo genere in tutte le sue declinazioni?
È una tipologia di narrativa che troppe volte viene messa in secondo piano, anche se poi sono i libri più venduti anche a livello internazionale. Attraverso i thriller, le spy story e i gialli più soft, posso veicolare informazioni su mondi che “la gente comune” molte volte non conosce… soprattutto il mondo dei Servizi Segreti… oltretutto attraverso questa tipologia di narrativa posso trattare argomenti che messi a romanzo risulterebbero magari noiosi. Nei miei libri ci sono quasi sempre denunce anche pesanti verso certi ambienti… Lakota, per esempio, è un libro di denuncia di ciò ancora oggi succede nei confronti dei nativi americani… in Arcanum viene trattato il problema della pedofilia nel mondo ecclesiastico… in Io… serial killer, che uscirà a febbraio marzo del 2024, pubblicato da Paralleo 45 Edizioni, parlo del problema di ciò che accade in certe Case-famiglia… in questo caso quelle americane… come vedi sono argomenti pesanti, però inseriti in un thriller diventano di più facile lettura, anche se restano delle vere e proprie denunce.
E qual è l’ingrediente per scrivere libri in serie?
Bella domanda. Credo che la prima cosa sia quella che ci si debba innamorare dei personaggi… tanto che a un certo punto prendono vita propria… diventano persone reali, con le loro fragilità, il loro vizi e le loro virtù. Cerco sempre di mettere umanità in loro… di scavare nel loro modo di essere… nei loro pensieri… e di questo il lettore se ne accorge, tanto che è capitato che alcuni mi hanno scritto dicendomi che in certi passaggi si sono rivisti. È anche capitato che dei lettori abbiano trovato sfaccettature a cui io non avevo minimamente pensato.
Ci saranno ancora avventure per Paul Morigi?
Forse. Vorrei farne una pentalogia… vedremo.
Cara Bianca, ti ringrazio dell’opportunità che mi hai dato di poter parlare di questa serie… perché sono libri che amo in modo particolare… che mi hanno permesso di tornare a quelle estati, in quei luoghi… sul mio lago. Lago che ha un fascino tutto suo, con tramonti spettacolari e giornate piovose che mi hanno dato tanta felicità.
Permettimi anche di fare un saluto a tutto il Gruppo Facebook: Claino con Osteno nel cuore, gruppo che mi ha aiutato nella ricostruzione di alcuni eventi e per la descrizioni di alcuni luoghi.
Un abbraccio a tutti.
Fabio Pedrazzi
Bianca Folino