L’apparenza democratica

Accingendomi a scrivere queste righe mi sono messo il cappello del filosofo e seguito le indicazioni di Bertrand Russell: il filosofo è colui che sta tra politica e religione in maniera equidistante… eccomi quindi a esprimere il mio pensiero sull’attuale situazione italiana. Parafrasando Troisi dico che non ci resta che piangere… piangere su quello che è diventato il popolo italiano, ma in fondo non è colpa sua, anche perché a noi piace parlare di popolo come fosse un’unica identità, ma così non è… ognuno di noi è un mondo a sé stante che interagisce con dei simili senza accorgersi del fluire della storia. Cosa intendo dire? Che i granelli che costituiscono quello che noi chiamiamo popolo, sono sprovvisti di memoria e soprattutto non sanno leggere la storia. Ed ecco che arriviamo al titolo dell’articolo: Apparenza democratica. Apparenza perché l’Italia, così come la definiamo noi, non lo è mai stata… una democrazia intendo. Non lo è mai stata perché siamo nati colonia americana e così siamo rimasti. A quello che tutti chiamiamo popolo si è data in pasto una visione onirico-etico-sociale, servita solo per far credere che ognuno di noi, tramite una scheda elettorale avrebbo potuto cambiare il destino della nostra bellissima nazione… purtroppo così non è mai stato e non lo è oggi. Lo abbiamo visto alle ultime elezioni… risultato elettorale ribaltato bellamente alla faccia degli elettori. Ma la storia è portatrice sana di vecchie verità e bui misteri. Interessante è leggere l’articolo di Filippo Ceccarelli, uscito su La Repubblica nel 2008 (https://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/documenti-foreign-office-1/documenti-foreign-office-1/documenti-foreign-office-1.html)… ma questo è solo un piccolo esempio di cosa è l’Italia nello scacchiere internazionale.

Già da quanto scritto sopra si evince che anche se liberamente gli italiani avessero scelto nelle urne una rappresentanza comunista non ce lo avrebbero permesso… ergo, perché votare? Ora faccio un passo indietro, non molto… diciamo circa quattro anni fa. Elezioni vinte da Lega e Movimento 5 Stelle. Questi ultimi arrivano in Parlamento carichi di entusiasmo e bonaria ingenuità… si forma il Governo… all’Interno va Salvini, figlio dei giochi politici precedenti e politico ormai scafato. Perché è importante questo fatto? Il Ministro degli Interni può aprire i cassetti dei Servizi Segreti e guardare cosa c’è dentro… potevano forse dare questo privilegio a qualche maramaldo appena arrivato e non ancora istruito su cosa si può e cosa non si può fare? Certo che no. Ora non ci sarebbe più quel problema… ma questa è un’altra storia. Dicevo all’inizio che avrei tenuto le distanze equidistanti tra politica e religione… il mio non è un pensiero contro o a favore di qualche parte politica, ma solo un’analisi della storia, più o meno recente. Perché apparenza democratica? Per il fatto che questo è… un’apparenza. In un paese dove la parola democrazia fosse sostenuta da fatti e non da cince urlate dai vari media, avremmo amministratori più o meno onesti, che lavorerebbero per far funzionare al meglio il Paese che li paga per questo scopo. Ma anche qui, in fondo, non è colpa loro. Chi è chiamato a governare non deve rendere conto agli elettori… sterili esseri poco pensanti obnubilati da linee di pensiero vecchie e stantie… ma devono portare a casa risultati per chi governa il mondo attraverso le Nazioni… parlo di quelle enormi sovrastrutture finanziario-economiche che disegno il nostro destino.

Equidistanza tra politica e religione… fino a cinquant’anni fa, più o meno, dai pulpiti arrivano arringhe a favore della Democrazia Cristiana, ritenuta cristiana perché lo aveva scritto nel simbolo. Partito nato per volere degli Stati Uniti, gestito da remoto da Washington (o Langley, decidete voi)… partito che a un certo punto, tramite il suo uomo più lungimirante per il Paese Italia, converge verso quel Partito Comunista diretto da un altro uomo lungimirante. Risultato: Berlinguer ha un malore e muore e Moro viene rapito e ucciso da un gruppo armato… equidistanza tra politica e religione… la mano di Dio si è presa il PC e la mano politica la DC… il famoso Compromesso storico non si fa per buona pace degli americani. Passano gli anni e in Italia la deriva statunitense diventa sempre di più quotidianità. Berlusconi porta le prime televisioni commerciali… la cultura si riduce sempre più a orpello fastidioso, fino a diventare quasi irriconoscibile… il mondo giornalistico si trasforma in megafono del pensiero unico massificato, ma anche qui, in fondo, non è colpa loro: o scrivi e dici quello che ti diciamo noi o non lavori… che dovevano fare porelli?

Il malore di Enrico Berlinguer durante un comizio

Arriviamo quindi ai giorni nostri, dove abbiamo un popolo ormai lobotomizzato e quasi incapace di un pensiero libero… a volte anche solo di un pensiero… ma anche questa è un’altra storia… gli urlatori dai megafoni spargono paure e isterie e chi dissente dal pensiero unico massificato viene messo alla berlina ed eliminato socialmente. Libertà che fino a pochi giorni fa ritenevamo sacrosante e immutabili vengono azzerate con il consenso del popolo bue messo al giogo del burattinaio.

Il ritrovamento di Aldo Moro

Ma Pinocchio insegna: ok, cazzate si possono anche fare… ma alla fine si possono anche tagliare i fili e riprendersi quello che è nostro per nascita come esseri umani pensanti e dal cuore libero.

Fabio Pedrazzi