Meditate nel fango, non tra i fiori di loto

Meditazione. Se ne parla e se ne sparla. Ma cos’è? A cosa serve? All’uomo moderno, triturato dai ritmi innaturali della societĂ , può portare serenitĂ  e calma? Queste sono alcune domande che spesso mi vengono rivolte.

Andiamo con ordine.

Cos’è la meditazione?

E’ una medicina. E come ogni medicina va dosata, e soprattutto presa quando serve. Se mediti ogni giorno per anni, potrebbe capitarti di diventare avulso a ciò che ti circonda. E questo non è bene.

A cosa serve?

A niente. O meglio, non ci sono obiettivi da raggiungere meditando. In effetti, se la guardiamo con gli occhi delle società moderna, è pure dannosa.

Dannosa perchĂ© meditando, imparerai a ritrovare i tuoi ritmi, che non sono certo quelli imposti dall’odierno mondo. Fatto di azioni inutili. Azioni che servono solo a riempire il “vuoto”.

Ecco, la meditazione ti renderĂ  quel “vuoto”, ancora piĂą vuoto.

Per questo motivo, le istituzioni e il potere, avversano le persone meditative.

Perché diventano vuote. Ma vuote di pensieri, di macchinazioni mediatiche, vuote di sensi di colpa o modelli comportamentali, a loro estranei.

A questo serve la meditazione.

All’uomo moderno, triturato dai ritmi innaturali della societĂ , può portare serenitĂ  e calma?

Se per calma e serenità, intendete distruggere lo stress accumulato, la risposta è no.

La meditazione può portavi solo a voi stessi. Niente di più.

Se siete stressati è colpa vostra. Quindi una persona stressata mediterà da stressato. Una persona che va sempre di fretta, mediterà con fretta.

Ma sarĂ  solo meditando che potrete cambiare lo stato delle cose. Solo osservando il vostro essere stressati, potrete accorgervi di esserlo. Solo meditando potrete accorgervi, di come i pensieri, come voi, vanno di fretta.

E una volta diventati spettatori, vi accorgerete che non siete voi ad essere stressati, ma la vostra mente. Voi non siete mai stati stressati.

La meditazione per l’uomo moderno, è una grande occasione per capire che sta vivendo nell’inganno. L’occasione per rendersi conto che sta vivendo una vita non sua.

Quindi vi dico: non meditate tra i fiori o nel silenzio di muri bianchi. Imparate a meditare nel fango, nella confusione. 
Ascoltate ogni rumore che vi circonda, ascoltatelo e basta, senza dargli paternità alcuna. Ascoltate il suono del vostro cellulare, non rispondete, ascoltatene solo il suono. 
Tutti sono capaci di diventare meditativi tra i fiori di loto… io vi dico, diventate meditativi nel fango. PerchĂ© il fiore che sboccerĂ  sarĂ  di gran lunga piĂą bello e profumato.

Antar Nintad