Settecento anni senza Dante

E’ da più di un mese ormai che ovunque in Italia si celebrano i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri, conosciuto dai più come il Sommo Poeta. Non solo la Toscana, ma tutte le città hanno organizzato una serie di eventi, a partire da Firenze dove Dante è nato fino a Ravenna dove è avvenuta la sua morte. Ma anche Verona, Milano e Ancona hanno organizzato una serie di mostre e laboratori interattivi, perfino rivolti ai più piccoli, per ricordare un artista che ha cambiato profondamente il nostro modo di verseggiare e non solo. Conferenze, incontri e anche giochi ispirati all’opera dantesca. Per non parlare del giro d’Italia che lo scorso giugno ha volutamente dedicato la tappa di Ravenna al 700esimo dantesco. Tutti gli eventi sono reperibili in rete e rimarranno a disposizione del pubblico, anche in forma virtuale, fino alla prossima primavera.

Perché Dante è così importante nella nostra storia letteraria e culturale? Non solo per quel capolavoro che è la Commedia. Basti pensare che nell’Inferno si realizza il quadrivio medievale delle arti: le anime dannate ballano e cantano, dipingono e fanno musica in un certo senso. E non è solo perché ancora oggi la nostra idea di inferno è la sua come quella di purgatorio e paradiso.

E’ grazie al Sommo Poeta se la nostra lingua oggi ha decretato la morte del latino, in favore di quel volgare per il quale Dante aveva scritto un trattato oltre 8 secoli fa. All’epoca non era cosa scontata, non solo il clero ma tutte le persone considerate notabili in quanto avevano studiato parlavano latino, mentre il popolo (volgo) parlava volgare. Ma anche l’idea di amore celebrata dal poeta fiorentino ancora oggi influenza parte della nostra letteratura e poesia. E la figura femminile nella sua opera è stata studiata a più riprese. Una continua fonte di ispirazione per molti insomma. Perfino per gli studiosi di numerologia che insistono sul ripetersi del numero 3 nella Commedia: cantiche, terzine e l’immagine finale del divino descritto come un triangolo che simboleggia la divina Triade.

Non ultimo, la parte politica che tanta importanza ha nell’opera di Dante e che scardina il luogo comune secondo cui i poeti sono persone passive che non prendono parte attiva alla vita sociale e non protestano contro le decisioni governative. Dante ha fatto tutt’altro, prendendosi com’è noto una condanna a morte in contumacia, ovvero il bando dalla sua città natale.  

E’ curioso notare come le maggiori città (Roma, Firenze, Ravenna, Milano, Verona) hanno dedicato 500 eventi al Sommo Poeta, quasi si fossero messe d’accordo sulle celebrazioni. Del resto l’importanza di Dante nella nostra cultura e la sua influenza è decretata anche dalla volontà del regista Pupi Avanti di girare un film sulla vita del poeta fiorentino.

Redazione