Sogni, Anima e Ufo: esiste un legame?

(seconda parte)

Recentemente in una nota inviata ai propri clienti, la Bank of America Merril Lyinch ha stimato che ci siano tra il 20 e il 50 per cento di probabilità che noi stiamo sperimentando la “nostra realtà” come se fosse una realtà virtuale, una sorta di Matrix! La Bank of America cita i commenti di Elon Musk, fondatore di Tesla Motors, dell’astrofisico Neil de Grasse Tyson, e lo studio del filosofo Nick Bostrom come base per stabilire il proprio calcolo probabilistico. “Molti scienziati, filosofi e uomini d’affari credono che ci sia una probabilità compresa tra il 20 e il 50 percento che gli esseri umani stiano già vivendo in un mondo virtuale simulato al computer. Nel mese di aprile 2016, dei ricercatori si sono riuniti all’American Museum of Natural History per discutere di questo concetto. Lo scenario prospettato è quello che stiamo già in prossimità di simulazioni 3D foto realistiche, nelle quali milioni di persone possono partecipare contemporaneamente. Risulta quindi concepibile che con i progressi nel campo della intelligenza artificiale, della realtà virtuale e nella potenza di calcolo, i membri di civiltà future possano aver deciso di realizzare una simulazione dei propri antenati “, afferma la banca di investimento.” La cosa potrebbe risultare alquanto singolare: una banca che si interessa di capire come le persone loro clienti percepiscono la realtà in cui vivono! Perché poi? Che interesse potrebbe trarne ai propri fini?

Che forse si tratti in realtà di un qualche cosa di molto più concreto di una semplice “nota informativa” inviata ai propri clienti? Un sondaggio per capire come i clienti vivono la realtà e magari utilizzarne i dati ricavati per un vantaggio economico-sociale per la Banca? Ma a ben donde non sarebbe una novità che l’economia mondiale si occupa (e si preoccupa!) di Ufo e Alieni o realtà simulate; non dimentichiamo infatti che molte famiglie appartenenti al potentato economico mondiale si interessano o si sono a suo tempo interessate a tali problematiche. Un esempio lampante risulta essere certamente Laurance Rockeffeller (1910-2004), defunto membro di una delle economicamente parlando più potenti famiglie al mondo e caro amico di Hillary Clinton. È risaputo oramai che il suo interesse per la fenomenologia ufo e tutti i suoi sfumati “contorni”, lo ha portato a investire milioni di dollari, alla spasmodica ricerca della verità. Famoso rimane il Rockefeller UFO Briefing Document redatto nel corso degli anni ‘90. Il progetto è stato coordinato da Marie Galbraith, moglie del banchiere (!) Evan Galbraith, che ha servito come ambasciatore in Francia e Stati Uniti durante l’amministrazione Reagan. L’autore del progetto originale era il giornalista aeronautico e ufologo Don Berliner, il cui coinvolgimento nel campo risale al NICAP (Comitato indagini nazionali dei fenomeni aerei) negli anni Sessanta e più tardi con il FUFOR, che attualmente dirige. Non solo. Non dimentichiamo poi che la maggior parte dei fondi della Rockefeller Initiative provengono dall’ex immobiliarista di Las Vegas Robert Bigelow, oggi titolare della Bigelow Aerospace e gestore della Bigelow Aerospace Advanced Space Studies a cui la Federal Aviation Authority indirizza le persone che vogliono segnalare avvistamenti Ufo. Bigelow finanzia alcune organizzazioni di ricerca ufologica e riceve a sua volta finanziamenti governativi per progetti in collaborazione con la Nasa.

Una specie di partita di giro, una delle tante che rende il terreno dell’investigazione ufologica estremamente intricata da decifrare. Purtroppo, il successo e l’impatto del Briefing Document UFO è stato limitato in termini politici reali visto che la maggior parte delle persone e la stampa sembravano molto più interessate al fatto che Rockefeller aveva sponsorizzato e fosse interessato al fenomeno UFO, rispetto all’effettivo contenuto della relazione e la reale portata politica, militare e relative implicazioni scientifiche che poteva apportare lo studio. Un’eccezione significativa però è stata la Francia: a causa delle ampie connessioni sociali e politiche di Marie Galbraith a Parigi (dal momento che aveva vissuto a Parigi come la moglie dell’ambasciatore americano), molte copie del documento Rockefeller sono state distribuite anche a diversi esponenti di rilievo, tra cui una anche all’allora presidente Jacques Chirac e al CNES. Il documento informativo divenne infine e inconsapevolmente il modello per un rapporto simile preparato da un certo numero di ex ufficiali militari e di intelligence francesi di alto rango e numerosi scienziati, che formarono un gruppo di studio denominato COMETA (Comitato per approfondimenti), che ha portato alla derubricazione nel 1999 di numerosi e oramai famosi casi ufo raccolti in un documento dal titolo significativo di “UFO e Difesa? Cosa dobbiamo aspettarci?”. Ufologia, Economia, Politica…! Non ci facciamo mancare nulla. Ma torniamo all’idea di base: e cioè che i sogni ma più propriamente la mente, possa in qualche modo venire interferita e creare una sorta di “passaggio” o “ponte” fra il nostro mondo e il “loro” … Non si dimentichi che in alcune tradizioni sciamaniche, lo stato onirico sarebbe una sorte di “ponte” tra l’origine del tempo, l’inizio dell’Universo e il presente. Non solo: anche gli stati di intenso misticismo religioso portano a una sorta di alterazione neurologica con conseguente stato alterato di coscienza. Escludendo come causa scatenante droghe, farmaci, allucinogeni o sostanze simili, si parla di stato alterato di coscienza quando si ha una “espansione” della propria consapevolezza percettiva. O per dirla come il Biologo Giorgio Pattera di Parma, “… gli stati alterati di coscienza sono chiavi di acceso per incamminarsi lungo la “trance”, cioè per trans-ire (=passare al di là della normale realtà percepita e dell’ordinario) …”. A tal riguardo i ricercatori neurologici A. Newberg ed E. d’Aquili dell’Università della Pennsylvenia, hanno esposto una loro personale teoria ipotizzando che il misticismo religioso porti a uno stato alterato di coscienza considerando che la pulsione religiosa affonda le radici nella neurobiologia.

In tale ambito hanno compiuto un esperimento/studio esaminando due gruppi religiosi (buddhisti tibetani e suore francescane) scoprendo che durante gli stati di intensa esperienza mistica, la regione dell’encefalo posteriore viene sottoposta a un “blackout”, così che l’assorbimento dell’Io all’interno di qualche cosa di più vasto non deriva da una costruzione emotiva, ma scaturisce da eventi neurologici. E un qualche cosa di simile potrebbe pure aver attinenza col supposto miracolo avvenuto a Fatima in Portogallo nel 1917, che ha visto coinvolti in prima persona tre piccoli pastorelli a cui sarebbe apparsa loro la Madonna, e successivamente nei mesi a venire migliaia di persone che, radunate alla Cova da Iria, avrebbero visto il disco solare cambiare colore, dimensione e posizione per circa dieci minuti e tutto ciò sotto una pioggia battente. Dunque, testimonianze di eventi Mariani (o BVM, Blessed Virgin Mary – Beata Vergine Maria), che alcuni ricercatori hanno letto pure in chiave ufologica facendo notare come siano presenti moltissime caratteristiche appartenenti a numerosi avvistamenti ufologici (R. Pinotti, C. Malanga e molti altri). E ci poniamo la questione se il tutto fosse stato originato da un poderoso agglomerato di “stato alterato di coscienza” dei numerosi fedeli e curiosi presenti in loco?

Possiamo dunque affermare che lo stato alterato di coscienza possa definirsi un ponte di collegamento/passaggio fra dimensioni completamente diverse fra loro? Potrebbe essere quest’ultimo usato da “altri” per interagire con noi e il nostro mondo più materiale? Non si dimentichi che lo stesso Papa Pio XII nell’ottobre del 1950 fu testimone di un evento simile: anche lui vide il sole ruotare su sé stesso mentre si trovava a passeggio all’interno dei giardini vaticani. Pure la BAASS (Bigelow Aerospace Advanced Space Studies) statunitense che ha dato il via a una grande squadra multidisciplinare a tempo pieno per indagare sull’argomento UFO si è espressa sulla possibilità che il fenomeno Ufo possa in realtà interagire con la mente umana distorcendone la percezione.

Il fatto che i testimoni di avvistamenti Ufo raccontino fenomeni reali successivamente al loro risveglio, implica che le loro esperienze non siano solamente il frutto della loro mente e/o, dei loro sogni; qualcuno potrebbe asserire che l’immaginazione delle loro menti possa in qualche maniera far vivere il sogno scambiandolo successivamente per la realtà. Ma non si dimentichi che in più occasioni i testimoni sono stati sottoposti a ipnosi o ad altre visite e test, risultando perfettamente svegli durante l’avvistamento. Lo scrittore Richard L. Thompson nel suo libro “Le civiltà degli Alieni” a pag. 388, si chiede se si “…potrebbe ipotizzare che degli esseri, che agiscano sul livello sottile, siano anche capaci di evocare nella mente delle persone delle esperienze traumatiche che poi producono sintomi fisici”. Ma che cosa intende per “livello sottile”? Secondo il punto di vista vedico del mondo, l’essere vivente è composto dal corpo fisico definito come “corpo grossolano” e dal corpo energetico, costituito da mente, falso ego e intelligenza, definito come “corpo sottile”. Ecco che secondo i Veda dell’India, il corpo sottile può “trasmigrare” da un corpo grossolano all’altro viaggiando dunque al di fuori di esso. E sarebbe proprio questo il punto di incontro tra la realtà umana e la fenomenologia Ufo. Ma perché non ipotizzare che durante il sonno si possano creare dei “gate” (cancelli) tra il nostro mondo materiale e quello ultradimensionale aprendo una sorta di varco di passaggio fra due mondi diversi che sia visibile o percepito solamente da determinati individui maggiormente sensibili a situazioni definite di “confine”, se non addirittura inaccettabili, dalla scienza ufficiale? Nei sogni abbiamo certamente la capacità di migrare nel ‘multiverso’ sperimentando viaggi davvero incredibili. Ma questo multiverso è visibile o monitorabile? Certo che no! Anche se a onor del vero numerosi ricercatori moderni stanno pubblicando studi concettualmente futuribili ma argomentandoli con tesi sostanzialmente plausibili. Scienziati del calibro di John Pullin dell’Università della Luisiana, Rodolfo Gambini dell’Università di Montevideo, Lawrence Rudnik dell’Università del Minesota, Laura Mersini Houghton, Tomo Takahashi, Alex Vilenkin e moltissimi altri stanno portando avanti studi scientifici estremamente interessanti e approfonditi sulla teoria del multiverso.

Ad esempio Pullin e Gambini in uno studio pubblicato dalla rivista “New Scientist” del giugno 201323 asseriscono che i buchi neri potrebbero in realtà essere dei cancelli (portali) che collegano numerosi altri universi; e il fisico teorico Poplawsky dell’Indiana University afferma che addirittura il nostro Universo è stato creato da un buco nero; Tomo Takahashi ha confermato che a circa otto miliardi di anni luce da noi esisterebbe un grande vuoto cosmico largo 900 milioni di anni luce 24 che con le odierne conoscenze cosmologiche sarebbe impossibile spiegare. A suo dire e a quello della Mersini Houghton quindi l’unica spiegazione plausibile riguarderebbe la possibilità che tale vuoto cosmico si possa essere formato a causa del contatto fra il nostro Universo e un altro dei mondi paralleli. Teorie estreme e pazzesche potrebbe definirle qualcuno; plausibili e in linea con le moderne teorie quantistiche direbbe qualcun altro. A ogni modo l’interesse verso i “mondi paralleli” o multiversi esistono anche a livello accademico. Ma rientriamo nei nostri canoni e continuiamo con la dinamica dei presunti “gate” creati durante il sonno o tramite i sogni. Non dimentichiamo che anche mentre dormiamo stiamo ricevendo input sensoriali, anche se nel caso dei sogni l’origine di questi dati in ingresso e degli organi coinvolti nella loro ricezione rimangono un mistero. In un articolo pubblicato qualche tempo fa sul fenomeno del déjà vu furono presentati i pareri di alcuni ricercatori in proposito. Il dottor Michio Kaku, conosciuto dalla maggior parte delle persone per la sua attività di divulgatore scientifico e per le sue teorie che spesso rasentano il limite scientifico, ha proposto un’interessante connessione tra il fenomeno del déjà vu e l’esistenza degli universi paralleli. Secondo quest’ultimo, la fisica quantistica afferma che c’è la possibilità che il déjà vu sia causato dalla nostra capacità di saltare da un universo all’altro! È un po’ come se centinaia di onde radio differenti fossero trasmesse intorno a noi da stazioni lontane. Se torniamo alla nostra domanda principale, ovvero se esiste anche pur vagamente la possibilità di proiettare il nostro spirito in altre dimensioni, anche grazie all’aiuto dei sogni, possiamo ulteriormente svilupparne il concetto base e citare ulteriori esempi significativi; ma onde evitare di esporre asettici elenchi di casi ufologici, possiamo argomentarne il concetto in modo maggiormente esplicativo tirando in ballo pure situazioni al limite del credibile, come ad esempio le presunte “abductions”, anche se in modo non completamente esaustivo, poiché non basterebbe un intero trattato enciclopedico solamente per stendere una ricerca degna di tale nome.

(Estratto da “Contatto Alieno: realtà o inganno terrestre?”, M. Pellegrin – Ed. PlaceBook Publishing)

Mirko Pellegrin

Coordinatore Cun TriVeneto