Tra salite e discese scorre la vita

Preferisce la campagna alla città perchè in un certo senso la riconcilia con il mondo. Non per niente ama, tra i suoi poeti preferiti Emily Dickinson. Stiamo parlando di Mietta Mizzi della squadra di scrittori targati PlaceBook Publishing & Writer Agency che ha editato la silloge poetica “Tra salite e discese scorre la vita”. Nata a Milano nel 1953, ha studiato lingue e ha vissuto in diverse città oltre a quella che le ha dato i natali, anche all’estero. Da 20 anni ha deciso di vivere nell’Oltrepò pavese, a contatto con la natura. Proponiamo ai lettori una sua breve intervista.

La vita scorre davvero tra salite e discese?

Sarà perché ogni istante della vita è un nuovo inizio, che ciò che scrivo corrisponde esattamente a quel certo momento vissuto in prima persona. La vita diventa mestiere impegnativo e il cammino si dipana tra le salite e le discese del mio umore che varia a seconda delle circostanze dove ogni evento ha un suo peso specifico. Cercare leggerezza mi necessita per tingere certi giorni di quell’azzurro soleggiato con poche nuvole vaganti.

Non so se ciò valga per tutti, ma il mio sentire lo descrivo così.

Perché hai scelto questo titolo?

L’ho scelto poiché, avendo vissuto la maggior parte della mia vita, ho sperimentato che vi sono andamenti, corsi e ricorsi che graficamente possono essere rappresentati come un tracciato ondulante e da qui le salite e le inevitabili discese.

Nella raccolta vi è una poesia esplicativa intitolata “Guardami”:

Ecco! Guardami.

Sono qui davanti a te

con le mie vulnerabili sicurezze,

le mie paure, i miei fantasmi,

la mia follia, le mie stranezze

e le profonde crepe di una vita

che si dipana tra salite e discese

nel turbinio dell’imprevisto…

Quando è nata la tua passione per la scrittura?

Ho sempre amato scrivere ma da qui a mettere su carta i pensieri è passato molto tempo. Vivendo ora in mezzo a piacevoli silenzi con il solo brusio della natura, ho trovato quel raccoglimento favorevole per raccontare il mio sentire.

E per la poesia?

La poesia è nata spontaneamente, senza forzature. Era in me e necessitava solo di uscire in parole.

Chi è Mietta Mizzi? Presentati

Sono nata a Milano dove ho studiato lingue e letterature straniere. Mi sono poi trasferita in varie città d’Italia e all’estero.

Da più di un ventennio vivo nell’Oltrepo’ pavese. Questa dimensione bucolica è quella a me più gradita e affine. Non sarei tuttavia ciò che sono se non avessi vissuto in diverse realtà che hanno arricchito il mio modo di percepire e considerare il mondo.

Se potessi, amerei essere definita dagli altri come un sentimento, come un abbraccio, come qualcosa di amicale che potesse aiutare e lenire i crucci di tutti gli umani e di tutti gli animali.

Il corpo muta, invecchia e diventa impacciato involucro, la mente, salvo malattie, no! Vorrei che tutto fosse armonia, ma purtroppo la vita ci fa spesso vivere direttamente o indirettamente ben altro.

Hai scelto di vivere lontano dalla città, questo perchè a tuo giudizio il contatto con la natura ci è necessario?

Per quanto mi riguarda non potrei stare lontana dalla natura.

Riesco invece a stare lontana da certi umani che ritengo indegni in molte cose. Detesto la competizione che nasce spesso dal vivere gomito a gomito con altri individui e quindi sto bene dove ognuno può interpretare la propria esistenza, animali compresi.

Hai degli autori di riferimento?

Sì parecchi. “La vita pensata “di Robert Nozick è da diversi anni un mio vademecum. È un libro che prediligo per il contenuto intrinseco, ma se leggere deve essere anche passatempo e svago, allora amo lo stile di scrittura di Eco, Baricco, Magris, De Carlo. Amo i poeti come Erik Fried, Achmatova, Emily Dickinson, Alda Merini, Mario Luzi, Vincenzo Cardarelli. La poesia “Acquazzone” di Corrado Govoni che era in un sussidiario, è un piccolo capolavoro di grazia e rima e ancora oggi mi allieta.

Da dove nasce la tua ispirazione?

La mia ispirazione è stimolata dall’analisi della quotidianità e dal sentimento.

Stai già scrivendo qualcosa di nuovo?

Ho da tempo degli abbozzi di racconti, ma trovo difficile produrre tante pagine dense di un apprezzabile significato.

Altri progetti letterari a lungo termine?

Continuerò con le poesie. Mi piacerebbe scrivere un romanzo psicologico.

Bianca Folino