Un’isola in bianco e nero

Vivere in bianco e nero. E’ ciò che capita agli abitanti di Pingelab, un’isola del Pacifico dove il 10 per cento della popolazione vede solo in bianco e nero. Qualcuno la conosce anche come “L’isola dei senza colore” dal titolo di un libro del neurologo statunitense Oliver Sacks degli anni Novanta che ha effettuato uno studio per capire perchè queste persone fossero incapaci di vedere I colori recandosi sull’isola per diverso tempo.

Questa è la visione degli abitanti di Pingelab

L’isola si trova in Micronesia proprio in mezzo all’oceano Pacifico. Un atollo grande meno di due chilometri quadrati e che è formato da due isolette una delle quali è Pingelab.Circa 250 anni fa un tifone uccise il 90 per cento della popolazione e a causa di una deriva genetiva oggi una parte degli abitanti è affetta da questo difetto neurologico che non permette loro di vedere I colori. Si tratta quindi di un daltonismo totale.

Nel 1775 un tifone colpì l’isola distruggendone grandi parti e facendo molte vittime. Solo 20 persone rimasero in vita e uno di questi era il re Mwahuele che sembra avesse un gene recessivo che causava l’acromatopsia, ovvero il daltonismo totale. Il re ebbe 7 figli da tre mogli, come riporta uno studio degli anni Settanta e uno dei suoi discendenti sposò una cugina.

Si tratta di una malattia piuttosto rara, è un difetto della retina che solitamente colpisce una persona su 30mila mentre il daltonismo parziale è molto più diffuso e riduce la capacità di percepire I colori, principalmente il verde e il rosso. Com’è noto una persona daltonica si confonde tra I due proprio perchè ne ha una percezione difettosa rispetto agli altri. Mentre il daltonismo totale impedisce di vedere tutti I colori ad eccezione del bianco, nero e grigio. Inoltre l’acromatopsia rende meno nitida la visione e causa movimenti involontari degli occhi e una sensibilità eccessiva alla luce tanto che I pescatori dell’isola preferiscono pescare di notte perchè durante il giorno vedono molto poco.

Bianca Folino