Vivien Leigh: una vita leggendaria

“Via col vento” ma non solo, tanti film, spettacoli teatrali e una vita leggendaria. Vivien Leigh nasce all’anagrafe come Vivian Mary Hartley il 5 novembre del 1913 a Darjeeling in India, figlia di un agente di borsa originario dello Yorkshire e di un’irlandese. La famiglia ritornò in Inghilterra quando Vivian aveva sei anni, un anno dopo la piccola già affermava con un’amichetta che sarebbe diventata famosa. E così fu, ma la gloria sarebbe arrivata attraverso una strada che forse non aveva ancora immaginato. Dopo aver frequentato scuole in Italia, Inghilterra, Francia e Germania, Vivian studiò recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art e giovanissima sposò un uomo di legge, Leigh Holman, con cui ebbe una figlia, Suzanne. Decise perciò di cambiare nome, mutando la A di Vivian in E, assumendo come cognome, il nome del marito, diventando Vivien Leigh, come tutti la conosciamo.

Laurence Olivier, all’epoca già attore affermato, fu il secondo amore della giovane attrice, che nel frattempo aveva iniziato a recitare in alcune opere shakespeariane. Entrambi erano sposati, iniziarono perciò una relazione in totale segreto. La vera svolta nella sua carriera di attrice, avvenne quando il regista George Cukor si mise alla ricerca della protagonista del suo film “Gone with the wind” il nostro Via col Vento. Vivien avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Scarlett O’Hara, Rossella nella versione italiana. La Leigh la spuntò a sorpresa su altre attrici, Katherine Hepburn e Bette Davis, ed ebbe la parte. Il film, tratto da un romanzo altrettanto celebre, fu un successo e Vivien vinse l’Oscar per la sua interpretazione.

Divenuta famosa, il suo amore per Oliver divenne di dominio pubblico, entrambi divorziarono dai rispettivi partner, per arrivare alle nozze nel 1940. Già allora però, iniziò a manifestare i segni della sua malattia: era bipolare, alternava momenti di profonda depressione ad altri di euforia incontrollata in cui perdeva ogni inibizione, diventando irascibile, intrattabile e volgare. Si diceva addirittura, che insieme ad altre sue colleghe, fosse una ninfomane e non fosse mai sazia di avventure sessuali. Il 1944 fu un anno orribile. Il film Cleopatra, che avrebbe dovuto interpretare, fu l’inizio del suo decadimento. Durante le prove ebbe un incidente, in seguito a una caduta perse il figlio che stava aspettando. Il suo bipolarismo divenne opprimente e la sua salute ne risentì molto. Insonnia, difficoltà respiratorie, depressione erano i suoi compagni abituali al punto che iniziò a bere. Per tentare di risolvere la situazione fu sottoposta a elettroshock, ma la terapia che era ancora rudimentale all’epoca, le provocò danni permanenti alle tempie.

Nel 1953 ebbe un altro aborto e dovette ritirarsi dalle riprese de “La pista degli elefanti”, il film che stava girando. La sua reputazione cominciò a imboccare la via del declino e molte voci negative sul suo conto, iniziarono a diffondersi. Il matrimonio con Laurence Olivier naufragò definitivamente nel 1960. Nel 1967, dopo aver recitato in un film di successo “La nave dei folli” si ammalò gravemente di tubercolosi e morì a Londra l’8 luglio dello stesso anno. Noi la ricorderemo sempre in quella celeberrima frase nell’ ultima scena del film che l’ ha consacrata ai posteri “Dopotutto, domani è un altro giorno”. E in effetti Rossella, aveva ragione.

Sonia Filippi