Quando si arriverà dalla teoria alla pratica?

Costa Rica, paese di diritti? Non proprio, o almeno sì, ma solo in teoria. Un esempio su tutti è il territorio di Miari Awari, 5 mila ettari di foreste sulla cordigliera di Talamanca. Attraversato dai fiumi Pacura e Barbilla. Sembra una selva inaccessibile ma la comunità di Yolok Tsakù riesce a coltivare, in simbiosi con la natura, alberi da frutta, yucca, riso, camote e un po’ di mais. In questa comunità vige il baratto, il denaro non esiste e si vive di quello che si produce e si scambia con le comunità vicine.

Una legge del ‘77 ha posto il Costa Rica all’avanguardia nel mondo perchè ha riconosciuto I diritti dei popoli indigeni: le loro terre sono tutetale. Ma solo in teoria, nella realtà dove le foreste protette finiscono è terra bruciata.

In quelle terre vengono allevate vacche e ci sono distese di ananas e banane. Ovvero carne e frutta esotiva per I mercati europei e statunitensi dove gli indigeni che vogliono studiare devono lavorare come schiavi. C’è anche da considerare che il Costa Rica è uno dei maggiori consumatori di pesticidi spruzzati con piccoli aerei sulle colture, ma che riescono ad arrivare anche nel profondo della foresta avvelenando piante e animali, oltre che l’acqua. Mentre nei fiumi prolifera il pesce diavolo che è una specie che non appartiene all’ambiente e che sta riducendo la biodiversità, tanto che i giovani della comunità, di notte, provano a pescarli a mani nude per liberarsene.

In sostanza un conto è la teoria e un altro la pratica. C’è ancora molto da fare affinchè i diritti siano realmente tutelati nonostante le leggi nazionali e internazionali riconosciute, come la Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro entrata in vigore nel ‘91 e ratificata da 20 paesi tra i quali proprio il Costa Rica. Questa legge tutela gli indigeni attraverso la salvaguardia della sicurezza delle perosne e delle proprietà, oltre a garantire la loro partecipazione a qualsiasi decisione sulle loro terre. E’ ora però che tali legge vengano fatte applicare dai governi, cosa dalla quale siamo ancora lontani. E’ fondamentale quindi non abbassare mai la guardia, quando parliamo di diritti e soprattutto è importante che quelle poche regole esistenti vengano applicate.

Redazione