Australia: nessuno rappresenti gli Aborigeni!

Quanto contano gli Aborigeni australiani nel loro paese? Non molto a quanto pare visto che a metà ottobre si è tenuto un referendum per il riconoscimento degli aborigeni nella Costituzione. Doveva essere una svolta per i popoli indigeni, un primo passo nella battaglia contro le discriminazioni che li affliggono. Il fatto è che non c’è una rappresentanza legale, o un’istituzione per loro, qualche ente che abbia un peso e possa lavorare per migliorare le loro condizioni.

Purtroppo siamo lontani da ogni possibile cambiamento. I risultati del referendum parlano chiaro con la vincita dei “no” che si è attestata al 60 per cento.

Il referendum è stato promosso dall’attuale primo ministro, Anthony Albanese e il suo quesito voleva proporre l’inserimento nella Costituzione di una sezione dedicata agli Aborigeni e ai Torres strait Islander. Albanese proponeva anche l’istituzione di un organo di rappresentanza di questi popoli in parlamento per avere una voce istituzionale di tutto rispetto. Ma la vittoria è andata alla maggioranza bianca del paese che non vuole dare nessuna rappresentanza agli Aborigeni.

La reazione ai risultati del referendum di metĂ  ottobre

Ma l’aspetto più inquietante di questa storia è la campagna contro l’inclusione degli indigeni che è legata all’industria delle fonti fossili. I principali portavoce dei “no” sono stati due rappresentanti legati e finanziati da società di estrazione fossile come la Shell, la Western mining corporation e la Rio Tinto. Campagne simili sono già state viste in Canada proprio con l’intento di non dar voce alle popolazioni indigene che osteggiano i mega progetti di estrazione petrolifera, gas e carbone.

Da sempre i nativi dei vari paesi del mondo si battono per la salvaguardia del Pianeta e adesso, con l’emergenza dettata dalla crisi climatica, ancor di più. Per questo i loro diritti vengono continuamente negati e questo referendum australiano è solo uno dei tanti episodi che ci fanno capire come venga loro negata una rappresentanza, così che non abbiano voce contro l’industria fossile. Un’ennesima prova di quanto il business sia più forte e potente di ogni altra esigenza, sia essa la stessa sopravvivenza della nostra specie.

Redazione